Cambiare vita è sempre possibile, ma si tratta di una scelta che passa, spesso e volentieri, dalla decisione di lasciare il proprio lavoro attuale e sceglierne un altro.
Mettersi in proprio non è mai un passo facile, ma è sempre una scelta delicata e che comporta tante responsabilità e oneri, ma può anche rappresentare un forte stimolo per migliorare sotto tutti gli aspetti.
L’apertura di un’attività da zero prevede sempre un iter piuttosto lungo e, per questa ragione, si può anche pensare di dare uno sguardo alla Bacheca degli annunci di cessione attività commerciali Bologna (o di altre città italiane in cui si ha intenzione di stabilirsi).
È fondamentale, in ogni caso, puntare all’avvio di un business che possa rivelarsi il più sostenibile possibile, con la capacità di garantire utili e profitti.
Muoviamo “insieme” i primi passi
Uno dei primi aspetti che bisogna tenere a mente quando si vuole avviare un’attività in proprio è certamente quella di avere delle idee valide e realizzabili.
Affidarsi a dei sogni ha poco senso, è opportuno avere in mente in modo chiaro e concreto un progetto imprenditoriale a 360 gradi. Quindi, il primo passo, sarà sempre quello di individuare la propria idea di business e, di riflesso, far partire tutto il progetto.
Il secondo step è quello della validazione dell’idea, ovvero effettuare delle ricerche e delle indagini per comprendere il livello di concorrenza del settore scelto: quanti sono i player attivi, quanto sono strutturate le loro attività e se il mercato identificato mostra realmente interesse ad acquistare il prodotto che si vuole proporre.
Il prodotto che si ha in mente, tra le altre cose, deve essere in grado di rappresentare la soluzione più completa e adatta alla problematica del target di clienti identificato durante l’analisi del mercato.
La progettazione dell’avvio della propria impresa
Una volta terminata questa prima fase analitica, ecco che si potrà cominciare a strutturare il proprio progetto in maniera molto più concreta. Ci sono alcuni passaggi che non possono essere affrontati singolarmente, vanno affrontati secondo una procedura schematica e ben precisa.
La prima cosa da fare è creare un business plan, ovvero un documento fondamentale in cui ci sono tutte le informazioni che caratterizzano l’azienda che si ha in mente di creare. Quindi, tale documento dovrà contenere il modello di business in cui ci si vuole lanciare, un’analisi approfondita e dettagliata del mercato attuale e dei principali competitor, un piano finanziario e così via.
Successivamente, si potrà procedere con la formazione del proprio team di lavoro. Ad esempio, si può dare avvio alla ricerca di uno, o anche diversi, co-founder, così come si potrà provvedere all’effettuazione dei primi colloqui per le assunzioni dei dipendenti che comporranno la propria azienda. A questo punto, si può scegliere una sede e poi individuare una strategia ben precisa per conquistare il mercato, affermarsi e farsi un nome tra la clientela. Infine, è necessario occuparsi di una strategia di marketing ben precisa, in maniera tale da garantire la promozione efficace della propria azienda e dei prodotti che si offrono sul mercato.
Quali sono i requisiti minimi da rispettare
Dal punto di vista legale ci sono alcuni passaggi burocratici che serve rispettare a tutti i costi. In primis, è necessario avere la maggiore età per poter avviare un’azienda in proprio. Poi, non si devono aver riportate delle condanne in ambito penale, avere la residenza in Italia e non avere, alle spalle, delle dichiarazioni di fallimento. Non solo, dal momento che esiste anche tutta una serie di requisiti aggiuntivi, che sono differenti in base alle attività prese in considerazione. Ad esempio, per chi vuole avviare un ristorante, serve necessariamente il possesso di un attestato HACCP, mentre per una tabaccheria servirà un’apposita licenza che viene rilasciata dall’AAMS.